L’Italia medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo Club di salto ostacoli

Gli azzurrini sui pony, sotto la guida del capo equipe Luca Li Bassi, hanno chiuso la gara a squadre a Lamotte Beuvron(Francia) con un totale di 12 penalità alle spalle dell’oro belga e dell’argento per la rappresentativa di casa.

L’ottimo risultato ottenuto dai giovanissimi azzurri è arrivato grazie alle prestazioni dei componenti della squadra italiana formata da Silvia Mungiello su Ballinamurra Lighting FireManuela Piccolo su Ocean Aengus Dun, Emanuele Giordanetti su Ares e la nostra Elisabetta Giussani su La Vita di Belle (Pony Club Roma).

Quattrodici in tutto le squadre che hanno preso parte al Campionato Mondiale per Club di salto ostacoli a Lamotte.

 Di seguito, le parole a caldo di Elisabetta Giussani:

 Due giorni di intense emozioni, vi aspettavate un tale risultato?

Dopo il primo giorno le nostre aspettative si sono abbassate perché eravamo noni in classifica provvisoria. La nostra forza è stata non perdersi d’animo, ed affrontare il percorso e la seconda manche con intelligenza e determinazione. Abbiamo recuperato sei posizioni grazie alla collaborazione di squadra.

Un aggettivo per descrivere la squadra?

Una vero Team Italia, tutte e quattro di regioni distinte: Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia. Con le ragazze si è creato un ottimo feeling. Ci siamo supportate a vicenda, nel totale rispetto per i nostri pony. Sono contenta di aver fatto parte di una squadra di giovani professioniste. 

Qual è stato il vostro rapporto con Luca Li Bassi, il vostro Chef d’Equipe?

Il capo Equipe ha fatto sì che tutti si sentissero indispensabili, nessuno escluso. Ci ha tenuto unite. Tutti gli istruttori si sono aiutatati, confrontandosi e dandoci precise indicazioni alla fine di ogni ricognizione. Colgo l’occasione per ringraziare il mio istruttore Francesco Cerulli Irelli, che mi ha seguito in ogni istanteed ovviamente Antongiulio Pieraccini, indispensabile per la mia crescita tecnica. 

Le categorie che hai affrontato tutto l’anno in Italia ti sono sembrate idonee ai percorsi dei Mondiali?

Il primo giorno di gara, il tracciato non ci ha destato preoccupazioni. La tensione derivava dal dover rompere il ghiaccio con l’idea di Partecipare ad un Mondiale! Venerdì, invece, il giro compreso di seconda manche è stato più tecnico, caratterizzato da ostacoli molto delicati, soprattutto perché contava il tempo. Nonostante tutto, credo,  abbiamo dimostrato di avere un’ottima preparazione.

Cosa hai imparato da questa esperienza?

 Dall’avventura francese ho appreso che non bisogna mai dire mai, perdersi d’animo è inutile: bisogna sempre cercare di dare il massimo, ed i compagni di squadra sono essenziali per questo.

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