Podio MeconiAbbiamo intervistato Alessandro Meconi, che appena "sceso" dal podio di Campione Italiano conquistato nel Futurity di Manerbio (9 - 16 novembre) già prepara una trasferta oltreoceano per rivestire il ruolo di giudice nel Futurity di Oklahoma City, Stati Uniti, in programma dal 28 novembre al 7 dicembre prossimi.


Alessandro, dopo il successo come reiner a Manerbio anche la riconferma a giudice internazionale per l'evento più importante della disciplina a livello mondiale, ad Oklahoma City: congratulazioni! Raccontaci come hai iniziato la tua carriera di giudice.

Ho fatto il primo corso da giudice per la disciplina nel 1996, con lo scopo di approfondire i regolamenti di gara. Il reining è una disciplina dalle regole complesse, ed è fondamentale per il cavaliere esserne a conoscenza per ottimizzare le sue performance. Entrare nel punto di vista del giudice mi doveva servire per migliorare le mie prestazioni in gara.

La carriera di giudice è impostata con norme molto precise, si basa su valutazioni di merito che ad ogni gara vengono registrate, oltre al punteggio che si acquisisce con l'esame. Ogni due anni è necessario sostenere un esame per la convalida del ruolo: al punteggio, ottenuto con l'esame (da 80 a 90%) si aggiungono le valutazioni che la commissione di giudici anziani gli attribuisce attraverso il sistema definito "Monitor". Il giudice per poter operare deve inoltre attenersi scrupolosamente alle regole che evitano il conflitto di interessi, che sono minuziosamente definite da regolamento: non può giudicare gare dove ci siano suoi cavalli, o suoi allievi, ad esempio.
Il sistema statunitense è assolutamente meritocratico, e basato quindi sull'acquisizione di questi punteggi costantemente aggiornati. Così con il tempo, grazie a queste garduatorie, sono stato chiamato a giudicare gare in diverse arene internazionali, fino ad arrivare lo scorso anno ad Oklahoma City, incarico che mi è stato riconfermato anche quest'anno.
Ci sono stati altri italiani che hanno ricoperto questo ruolo oltreoceano?
Si, è già avvenuto per Eugenio La Torre e Filippo Masi nel Futurity, mentre Ricky Bordignon giudicò in un Derby.
Quando partirai per gli USA?
Il 26 novembre, per essere presente il 27, quando avremo un briefing di riscaldamento per i giudici, che è molto utile per accordarci nel lavoro di squadra. Il briefing poi si ripete per ogni giornata di gara, ed è fondamentale per svolgere al meglio il nostro ruolo.
Quanti sono i giudici in campo?
Nelle gare di massimo livello, con un montepremi molto elevato, sono 5 giudici che danno la valutazione al binomio. Dei cinque punteggi vengono scartati il più alto ed il più basso, degli altri 3 si fa la media. Questo rispecchia la mentalità imprenditoriale, oltre che sportiva, degli americani, che ritengono di dover assicurare ai concorrenti il massimo equilibrio ed imparzialità di giudizio. Gira un grande volume d'affari intorno alle gare, che sono gestite curando oltre all'aspetto sportivo quello del business, con elevata professionalità.
Per tornare al nostro Paese, come è andato questo Futurity, e qual è l'andamento generale del reining in Italia?
Oltre ad essere strafelice del titolo conquistato con Wish it Was Mine, e fiero di aver cantato l'Inno di Mameli sul podio, per quel che mi riguarda, la realtà della disciplina registra un dato di chiusura della manifestazione molto importante. Infatti le partecipazioni dei binomi quest'anno sono state superiori a quelle del 2003, anno che fu record per l'evento. Mi sembra un dato molto indicativo: in un momento di difficoltà generale per il nostro Paese non possiamo che essere più che soddisfatti di questi numeri.

EG

Joomla Extensions